Sono stata sola, ho trovato attorno a me persone che dicevano tutto e l’opposto di tutto con convinzione.
Nel diventare genitore tutto accade così in fretta che non pensi di farcela, a volte, è più complicato lasciarsi trasportare dagli eventi che viverli con “presenza”.
Ti trovi a dover fare scelte ogni giorno, scelte ad ogni ora, scelte ad ogni minuto.
Mangia. Cosa? Come? Quando? Abbastanza?
Dorme. Quanto? Quando? Abbastanza?
Si muove. Quanto? Quando? Come? Abbastanza?
E potrei continuare all’infinito, proprio come stai facendo tu! Quando sono più grandi le domande si complicano, ma è sempre un grande punto interrogativo ad accompagnarti di giorno e di notte.
E rischi di lasciarti sopraffare dai dubbi, dai sensi di colpa, dalla sensazione di inadeguatezza… a meno che:…
Già, spoiler! Una via d’uscita c’è! Ed è guardarsi intorno, scambiarsi esperienze, senza giudizio ma con un importante capacità di coondivisione (non è un errore, ho messo di proposito quel “coo” che sta per cooperazione).
La storia del villaggio la conosci?
Un antico proverbio africano dice che per crescere un bambino serve un villaggio.
Io provo un po’ ad attualizzarlo!
E se servisse una community?
Teniamoci in contatto! Il mio indirizzo email puoi usarlo per scrivermi, oppure puoi interagire con me tramite social (IG, Fb, o WhatsApp). Scegli tu come condividere esperienze, come e cosa prendere delle esperienze altrui. Quello che ti chiedo è “fallo in sospensione di giudizio” con il cuore puro.
Baci.