Allattamento, inclusione
Mi capita spesso di ricevere questa domanda.
Ad ogni corso, ad ogni incontro ricevo sempre la solita domanda: <ma io ancora allatto, non so a chi lasciarlo, posso portarlo con me?>
La mia risposta è sempre SI!
📍Si perché per sostenere chi allatta è necessario accogliere tutto ciò come qualcosa di naturale
📍 Si perché sostenere la maternità vuol dire non creare delle occasioni di scelta tra lei e il suo bambino
📍 Si perché io per prima porto l’esempio.
📍 Si perché io sono “inclusiva” e non escludente.
📍 Si perché i bambini vanno educati a partecipare anche alle attività dei genitori affinché si crei scambio e condivisione.
📍 Si perché sono stra favorevole agli asili aziendali e alla frequentazione saltuaria del posto di lavoro dei genitori.
I muri tra i vari aspetti della nostra vita dovremmo abbatterli non innalzarli!
L’appunto arriva sempre quando mi vedono arrivare con i figli al seguito: “ma stanno? … Ma che bravi! Non si sono sentiti”
Non sono io quella brava, non sono loro gli angelici. Semplicemente condividiamo momenti e luoghi, loro percepiscono le mie emozioni ed io le loro. Cerco di anticipare le loro necessità e poi….poco importa se facciamo due balli differenti.
L’importante è riuscire a coinvolgerci a vicenda!
Ad ogni corso, ad ogni incontro ricevo sempre la solita domanda: <ma io ancora allatto, non so a chi lasciarlo, posso portarlo con me?>
La mia risposta è sempre SI!
📍Si perché per sostenere chi allatta è necessario accogliere tutto ciò come qualcosa di naturale
📍 Si perché sostenere la maternità vuol dire non creare delle occasioni di scelta tra lei e il suo bambino
📍 Si perché io per prima porto l’esempio.
📍 Si perché io sono “inclusiva” e non escludente.
📍 Si perché i bambini vanno educati a partecipare anche alle attività dei genitori affinché si crei scambio e condivisione.
📍 Si perché sono stra favorevole agli asili aziendali e alla frequentazione saltuaria del posto di lavoro dei genitori.
I muri tra i vari aspetti della nostra vita dovremmo abbatterli non innalzarli!
L’appunto arriva sempre quando mi vedono arrivare con i figli al seguito: “ma stanno? … Ma che bravi! Non si sono sentiti”
Non sono io quella brava, non sono loro gli angelici. Semplicemente condividiamo momenti e luoghi, loro percepiscono le mie emozioni ed io le loro. Cerco di anticipare le loro necessità e poi….poco importa se facciamo due balli differenti.
L’importante è riuscire a coinvolgerci a vicenda!